Per quanto possa avere un’aura un po’ vintage, non è ancora tempo per l’email marketing di finire in soffitta: è ancora, infatti, tra i canali che assicurano un miglior ritorno sull’investimento ed è per questo che chiunque, come Ediscom, si occupi per professione di lead generation Italia dovrebbe continuare a proporre ai propri clienti strategie che passino – anche – dal marketing diretto via mail. Certo, l’email marketing di oggi è molto diverso da quello di un tempo e con ogni probabilità come ogni altra branca del marketing continuerà a essere investito da cambiamenti anche nei prossimi anni: abbiamo provato, quindi, a individuare i tre principali e a rispondere a domande come come saranno fatte le newsletter del futuro?.

Tre trend per le newsletter del futuro: dalla personalizzazione alla privacy

Se si considera che già oggi – dicono i dati – le newsletter che hanno un tasso di apertura migliore sono quelle che chiamano per nome il destinatario e lo fanno a partire dall’oggetto della mail, non è difficile immaginare che le newletter del futuro saranno quanto più personalizzate possibile e non solo in aspetti formali ma anche e soprattutto nei contenuti. L’errore da evitare a tutti i costi è del resto credere, già oggi, che per il semplice fatto di aver effettuato in precedenza l’iscrizione alla newsletter la persona sia disposta a regalare al brand e ai suoi contenuti il proprio tempo: l’abbondanza di alternative implica necessariamente di fare selezione e sempre di più le persone scelgono ciò che le motiva, le ispira, le fa sentire sicure delle proprie idee.

Personalizzare le newsletter, certo, nell’immediato futuro significherà fare i conti con la grande rivoluzione – promessa – dell’apocalisse dei cookie: dovendo rinunciare ai dati di terza parte si dovrà far affidamento, cioè, per le proprie strategie di email marketing e non solo principalmente su dati e analytics proprietari sui propri utenti. Non necessariamente sarà un male e di certo sarà un’occasione – in più – per mostrarsi rispettosi della privacy dei propri consumatori: in più occasioni, tra l’altro, gli ultimi hanno confermato di preferire quei brand con policy chiare e trasparenti quanto proprio al trattamento dei dati personali.

Un altro dato che permette di capire come saranno fatte le newsletter del futuro è quello che già oggi vuole i tassi di engagement migliorare significativamente per quelle mail che contengono link e altri elementi cliccabili. Gli utenti, in altre parole, non sono più abituati a una comunicazione unidirezionale e si aspettano di poter interagire con i brand anche quando siano raggiunti da questi tramite mail. In futuro, così, anche l’email marketing dovrà essere più interattivo. Ciò può voler dire, per esempio, contemplare modalità con cui chi la riceve possa commentare o rispondere alla newsletter o, a monte, possa contribuire alla sua realizzazione. Un buon punto di partenza, soprattutto se il budget a disposizione è limitato, potrebbe essere comunque usare all’interno delle proprie newsletter elementi per natura interattivi, come i link appunto, ma anche video o post per i social da cui far partire la conversazione.

Di Editore