Nell’infarto si verifica un mancato apporto di sangue, e quindi di nutrimenti e di ossigeno, a un tessuto corporeo che, di conseguenza, va in necrosi (muore). Le forme più diffuse di infarto sono: l’infarto cerebrale, l’infarto intestinale e l’infarto polmonare. Anche se, quando parliamo di infarto, generalmente ci riferiamo all’infarto del miocardio. In questo caso, l’organo interessato dalla necrosi è proprio cuore, che non riceve abbastanza sangue a causa di un’ostruzione delle coronarie, le arterie che lo “nutrono”. Se si accusa dolore al petto per più di mezz’ora, associato ad altri sintomi, è importante rivolgersi al medico e sottoporsi a una visita cardiologica Roma. Il medico valuterà la situazione tramite un esame obiettivo e l’utilizzo di apparecchiature come l’elettrocardiogramma (ECG) o l’ecocardiogramma.

 

Come si riconosce l’infarto del miocardio: i sintomi

 

Quando si parla di infarto miocardico, il sintomo più conosciuto e più caratteristico e il dolore al torace. Questo dolore è molto intenso e sordo ed è localizzato nella parte sinistra del petto e si può irradiare anche lungo il braccio sinistro. In caso di infarto, si può accusare dolore anche a livello della mandibola o del collo, oppure a livello della zona dorsale della schiena, tra le due scapole. Il dolore deve durare più di 30/40 minuti. Una persona con un infarto in corso, inoltre, si presenta in stato di shock con: sudore, tremore, estremità fredde, tachicardia, nausea, vomito, affanno e pressione bassa.

 

Come trattare l’infarto: farmaci, intervento e riabilitazione

 

Per trattare l’infarto del miocardio il primo scopo è quello di riaprire la coronaria che si è chiusa. A livello chirurgico si interviene inserendo un catetere con un palloncino gonfiabile nella coronaria e di schiacciarne le componenti sulle pareti. Questa è l’angioplastica coronarica, successivamente si posiziona uno stent, ovvero una protesi a rete, all’interno del vaso per mantenerlo aperto. Nei casi in cui l’angioplastica non è possibile, si opta per un bypass coronarico. Dopo un infarto del miocardio si passa alla riabilitazione, che prevede un ri-allenamento allo sforzo. Gradualmente, attraverso l’uso di macchinari come la cyclette e il tapis roulant e di esercizi, la persona riprende a fare attività fisica.

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